Non c’è niente di peggio che la pubblicità creativa.
Le tv, il web, i social, le strade sono inondate da pubblicità creative.
Dall’ironico trash di Taffo allo scoiattolo della Vigorsol che fa le puzzette, dall’asteroide e i negazionisti del Buondì Motta alla nuova pubblicità stile anni ‘50 di Toys Center.
E la cosa bella è che chi “crede” di capire di marketing le commenta con: «Geniali!» «Ahahah questi sì che sono dei geni!»
E se dovessi chiedere a questi “markettari” per passione o perché hanno letto un paio di libri sul marketing magari di Seth Godin o di Kotler, sul perché sono “belle” ti rispondono in questo modo:
«Perché fanno ridere»
«Perché prendono migliaia di like e centinaia di commenti»
«Perché sono divertenti»
Ma nessuno risponde con: «Perché fanno vendere».
Nessuno. Nessuno.
Mi piacerebbe analizzare con te proprio qualcosa che ho visto ultimamente, sia in tv che sui social e che sicuramente avrai visto anche tu.
E poi, la pubblicità di un’azienda di onoranze funebri della mia città Genova, che scimmiotta la più famosa Taffo e che ho visto sugli autobus.
IMPORTANTE! Prima di partire, devi aprire bene la mente, fai un respiro profondo, inspira con il naso ed espira con la bocca, ora metti a fuoco con gli occhi e ripeti con me:
LA PUBBLICITÀ DEVE AVERE TRE OBBIETTIVI: VENDERE, VENDERE E VENDERE!
Ok! Ora che hai lo hai fatto, rileggilo e ripetilo un’altra volta.
Bene, andiamo avanti.
Per vendere, devi dare una motivazione per farti comprare.
Chiaro?
Tutto ciò deve essere ben scolpito nella tua testa.
Partiamo con la prima pubblicità che voglio prendere in esame è quella del Buondì Motta che quasi sicuramente avrai visto in tv.
Se ancora non hai avuto l’occasione di vederla, prego:
Fonte:https://youtu.be/c5E4jdQ9kvw
Vista? Bene.
Buondì ha iniziato ad abituarci a questo tipo di pubblicità creativa fin dal famoso asteroide che prendeva in pieno la mamma della bambina protagonista dello spot.
Ora, se dopo averla vista anche tu dici che però è carina o che è divertente oppure che hanno usato uno dei temi del momento ovvero i negazionisti e quindi è una pubblicità fatta bene, mi spiace, ma è NO!
Cosa deve fare una pubblicità? Deve vendere, bravo.
Chi è convinto che questo tipo di pubblicità possa essere virale e quindi con migliaia di like, commenti e condivisioni sia un ottimo traguardo per Buondì, mi spiace, ma è NO!
Chi è convinto che il famoso detto “Nel bene e nel male, l’importante è che se ne parli” aiuti a vendere, mi dispiace, ma è NO!
Sai a chi giova veramente questa pubblicità?
Solo esclusivamente all’agenzia creativa che l’ha ideata e messa in scena. Solo ed esclusivamente a lei.
Questa è una pubblicità che fa pubblicità all’agenzia che ha fatto questa pubblicità.
Scusa il gioco di parole, ma spero che tu abbia capito.
Devi sapere che c’è una grandissima concorrenza tra agenzie pubblicitarie che cercano di sfidarsi a colpi di creatività per cercare ogni anno di prendere più premi possibili per i loro spot creativi che NON hanno nulla a che vedere con il benessere dell’azienda o del prodotto che stanno promuovendo in un qualsiasi spot.
È solo una gara tra di loro e se così non fosse, sono degli incompetenti e quindi devono lasciar perdere o per lo meno mi sento in dovere di metterti in guardia su come non si fa uno spot creativo.
I DUE GRAVI ERRORI DELLO SPOT BUONDÌ e della pubblicità creativa
ERRORE NUMERO 1. La pubblicità è fatta in modo tale che verrà ricordata per l’ironia dello spot e non per avere un motivo d’acquisto vero e proprio della brioche.
ERRORE NUMERO2. Il claim della campagna pubblicitaria, ovvero quella frase che descrive la differenza, la peculiarità del prodotto rispetto alla concorrenza che in questo caso è “La colazione golosa e leggera” viene scimmiottata con “La cospirazione golosa e leggera”.
E per far entrare in testa alle persone il claim, ci vogliono anni!
Il claim è la reale promessa che fai ai tuoi consumatori o presunti tali e devono essere più chiari possibili.
Quindi non puoi scimmiottarli, non puoi, non puoi, non puoi.
Mi diresti da quanto tempo Nike usa nelle sue campagne “Just do it”?
Ma chi se lo ricorda, da tempo immemore!
Ma d’altronde stiamo parlando dell’azienda numero 1 al mondo nel settore dell’abbigliamento sportivo.
E non ha mai pensato di scimmiottarlo o come fanno in tanti di cambiarlo.
Ecco, questo è un altro errore da non fare mai, cambiare il claim.
Capito perché la pubblicità creativa è CAC*A PU*Ù?
Ma voglio farvi un altro esempio, questa volta andiamo sui social.
Sono i post più chiacchierati di sempre e vorrei fare i complimenti all’agenzia, al social media manager che li crea perché sono veramente divertenti.
Sul serio, non sto scherzando. C’è ne sono alcuni che mi fanno “morire”! Mi fanno rimanere senza fiato, senza respiro..
Hai capito di chi sto parlando?
Ma sì, bravo, è l’agenzia funebre Taffo!
Ti riporto un esempio:

Fonte:https://images.app.goo.gl/fPtAycYqEg16sboj7
L’avrai viste su Facebook o su Instagram, vero? Divertentissime!
Ma, questa pubblicità creativa, vende?
Leggi qui:
“Siamo arrivati anche in Inghilterra, ma in verità questo accadeva da sempre. Siamo tanto conosciuti fuori dalla nostra zona ma ti direi una bugia se ti dicessi che abbiamo incrementato il lavoro oltre i nostri confini grazie alla pubblicità”
(Trovate l’articolo originale qui: https://tabletroma.it/taffo)
È proprio Taffo che dice queste parole.
Ascoltami bene, per vendere non bisogna prendere like o farsi delle grasse risate.
Vendere è molto più complesso, mooolto più complesso.
Qual è il reale motivo perché io debba farmi cremare e farmi portare in spalla da Taffo? Perché mi fa ridere?
Pensa un attimo (sarò un po’ brusco), muore qualcuno vicino a te e devi organizzare un funerale, ma chi chiami? Chiami Taffo perché ti fa ridere?
Non credo proprio.
Eppure io penso che sia bellissimo prendere in giro la morte e trattarla come un qualcosa di naturale, così com’è, ma quando ci tocca da vicino l’ultima cosa che vogliamo è proprio scherzare.
Ma torniamo a noi!
Quindi cos’è quest’altra pubblicità creativa?
CAC*A PU*Ù!
Non farti prendere in giro, mi raccomando.
L’importante è che se ne parli è no, no e no!
Mi occorre un motivo per comprare e tu hai bisogno di darmelo questo motivo se vuoi vendere!
Ma poi…c’è il peggio del peggio!
Chi, addirittura cerca di scimmiottare Taffo e lo fa pure male.
Non basta che stai facendo qualcosa che non ti serve a niente, ma è anche controproducente.
Questo è quello che ho visto nella mia città a Genova.
Sei pronto?
Tiè!

Qui si rasenta l’assurdo.
Copiare una pubblicità creativa e farla pure male.
Oltre alla E senza accento, ma con l’apostrofo, nella prima frase in stampatello.
Oltre alla bandiera con i colori messi a caso sulla mascherina che non riesco a capire di quale nazione siano, ma sicuramente non italiana.
Ora, mi rivolgo a te, agenzia creativa web social marketing brand manager che non sei altro:
Solo per questi 2 errori che un professionista non deve assolutamente fare, devi metterti in castigo dietro una lavagna. E siccome in questo periodo le scuole sono chiuse per colpa della pandemia, la lavagna te la compri, te la metti casa e per sei mesi dovrai stare lì dietro con il viso rivolto al muro e ripetere costantemente: «sono un ignorante, sono un ignorante, sono un ignorante».
Ma, mettiamo caso che questi due errori grandi come come il campo da calcio interminabile di Holly e Benji, tu non l’abbia fatti, mi spiegheresti cortesemente perché, se dovesse morire un parente o dovessi consigliare a qualcuno le tue onoranze funebri DOVREI SCEGLIERTI?
Perché mi hai fatto il gioco di parole divertenti? Per dire che cercato di copiare Taffo e non ti è neanche riuscito?
Ma poi, vogliamo parlare del QRcode in fondo alla locandina sulla destra?
Ma secondo te io mi metto ad inseguire un autobus con il motorino o con la macchina o correndo a piedi prima che il mezzo riparta e tutto sudato e con il fiatone vado ad inquadrare un QRcode altezza tubo di scappamento.
Mi vuoi morto!
Aaaaah ora capisco, è tutta una tattica per farmi morire avvelenato dal gas di scarico di fronte ad una pubblicità di onoranze funebri in modo tale che chi mi raccoglie da terra possa chiamare il primo numero che trova di fronte…
Geniale! Tu agenzia web marketing social media manager di pubblicità creativa sei un fottuto genio!
Mi inchino alla tua genialità.
Ma l’inchino ancor più grande lo faccio a chi ti ha pagato per fare tutto ciò.
Mi inchino a te che avrai detto: bella, mi piace!
M’inchino, anzi…minchi*ne!
Affidatevi a dei professionisti, sempre!
Mauro Bruno