12 agosto 2002.
Spiaggia di Torre dell’Orso, Salento.
Ore 12:00. Gradi 37, percepiti 148.
Vento zero.
Gola perennemente asciutta in cerca di qualsiasi sostanza liquida che potesse rinfrescarla.
La bottiglia d’acqua da litro e mezzo che avevi comprato 5 minuti prima dal chiosco si è ormai trasformata in brodino caldo.
Così, per cercare un po’ di sollievo e di refrigerio con la speranza di abbassare la tua temperatura corporea, ti alzi dal tuo telo mare e ti immergi nelle bellissime e bollenti acque del Salento.
Solo che fa così caldo che quando esci dall’acqua non sei bagnato, sei sudato!
Quando…da lontano, vedo l’immagine un po’ mossa di un omino in canottiera bianca e pantaloncini celesti, che sembra galleggiare a mezz’aria riflesso in una superficie liquida come il più classico dei miraggi, portando con sé quelle che sembrano due enormi borse frigo.
E in lontananza come una eco che riecheggia, senti:
«Con un euro che mi dai, lungo lungo tu l’avrai!»
Il tuo viso da smorto e disidratato che era, inizia ad accennare un incredulo sorriso, hai capito chi è…ma vuoi la conferma.
E mentre quella sagoma in canottiera diviene sempre più grande:
«Con un euro che mi date lungo lungo lo mangiate! Mandorle fresche, coccooo!»
«Per il bene che ti voglio, metti mano al portafoglio! Mandorle fresche, coccoooo!»
Siiiii! È lui! È Domenico! L’omino del cocco!
Così come Gotham City ha il suo Batman, l’uomo pipistrello a servizio dei cittadini contro la criminalità. Così come New York ha il suo Superman, il super uomo venuto da un altro pianeta a servizio dei civili contro la delinquenza, Torre dell’Orso ha il suo Domenico, l’uomo in canottiera venuto da Calimera a servizio degli spiaggianti contro la calura!
E tutti giù a cercare nelle proprie borse e nei marsupi (lo so a cosa state pensando, ma quei tempi i marsupi andavano di moda) l’euro da dare a Domenico in cambio di 4 minuti di fresca goduria, il tempo di mangiare quel fresco, umido e succoso pezzo di cocco.
Ma Domenico vuole di più, non gli basta la sommossa che ha creato, il mercato della spiaggia lo vuole tutto nelle sue mani. Gli manca ancora un altro pezzo. Nota degli adulti con pargoli a seguito ancora un po’ reticenti nonostante i piccoli marmocchi cerchino di attirare l’attenzione dei propri genitori a favore dell’omino del cocco strattonandoli per il costume.
Ed ecco l’apoteosi. Domenico sferra dalla sua aitante e squillante bocca il grido di battaglia a cui nessun essere umano con figlio a seguito avrebbe mai potuto resistere:
«PIANGETE BIMBI CHE MAMMA VE LO COMPRA! Mandorle fresche, coccoooo!»
E a quel punto potete immaginare cosa succede.
I bambini, dal semplice strattonamento del costume papario e mammario, passano a vere e proprie urla, pianti e lamenti con un unico obiettivo:
«MAMMA, PAPÀ SBORSA STO CAVOLO DI EURO E COMPRAMI STO CA**O DI COCCO!»
E in quei casi c’è poco da fare. O glielo compri o glielo compri. Non ci sono altre alternative, altre opzioni, altre vie d’uscita!
Vuoi farlo smettere di lamentarsi? Ti basta un euro di cocco!
Vuoi cercare di fare il duro e resistere al persistente frignare di tuo figlio e far vedere alla spiaggia chi è che comanda in famiglia, ma i tuoi vicini di telo ti guardano con quella faccia schifata che dice: “Dai, per un euro di me**a. E comprali sto cocco!”
E tu, sei costretto a comprarglielo!
E lì, l’economia di Domenico raggiunge il picco più assoluto.
Immaginatelo. Un uomo di 1 metro e 70, 55 anni circa, un po’ stempiato, baffo alla zorro con accenno di barbetta, fisico possente pieno di muscoli misto grasso come un muratore che a fine giornata non deve mancare mezzo chilo di pasta al sugo, polpette, pagnotta intera per la scarpetta e due bicchieri di vino, canottiera bianca, pantaloncini celesti, solo un accenno di sudore sulla fronte perché lui è più forte del caldo, è più forte del sole, lui, il caldo lo fa venire al sole, sandali da tedesco, due borse frigo da 50 chili l’una appoggiate sulla sabbia. Un viso pieno di soddisfazione, ma che lui, da vero uomo duro del sud, non fa trapelare. Braccia piegate sui fianchi, mantello che sventola all’indietro nonostante la mancanza del vento (il mantello gliel’ho aggiunto io perché mi piace immaginarlo così) e, vi assicuro, tasche strapiene di banconote e soldi spicci.
DOMENICO, IL SUPER EROE CONTRO LA CALURA!
Aveva in mano il business della spiaggia.
Sono sicuro che in quel determinato momento, anche un emiro o uno sceicco avrebbe fatto enorme difficoltà a decidere se continuare a concentrare il suo business sul petrolio o sul cocco di Domenco.
LA LEZIONE CHE ABBIAMO IMPARATO: IL POTERE DEI CAPRICCI NEL MARKETING (la tecnica di persuasione del marketing più forte che possa esistere)
Beh…io non so se Domenico fosse cosciente o meno, ma aveva utilizzato “il potere dei capricci nel marketing”: cioè la capacità di influenzare gli acquisti dei genitori.
Secondo una ricerca della A&M University del Texas, il 75% degli acquisti spontanei di cibo può essere riportata a un bambino petulante e un genitore su due acquista un alimento solo perché glielo richiede il figlio.
Riflettete solo un attimo, quanto potere hanno i bambini sulle spese dei genitori o su quelle dei nonni, degli zii.
Questa è la più classica delle tecniche di persuasione anzi, questa è la più forte tecnica di persuasione che potrebbe essere utilizzata.
Qui non si tratta di persuadere direttamente il cliente finale, quello che mette mano al portafoglio, ma si tratta di persuadere il “tramite”, quel mezzo che è ancora più forte per condizionare la scelta d’acquisto.
Pensate solo un momento a come è strutturata una parte del marketing di McDonald’s, quella di far leva sui bambini

Può essere una strategia malvista o criticata, ma sta di fatto che la persuasione del “tramite” è un punto di forza fondamentale per il fatturato di questa azienda.
Le più grandi catene di villaggi turistici utilizzano la propria mascotte e i servizi del miniclub per far leva sui bambini. E vi posso assicurare che, avendo lavorato per più di 7 anni nei villaggi turistici come Bluserena, più dell’80% delle famiglie intervistate rispondeva con “se sta bene mio figlio, stiamo bene anche noi”.

Naturalmente è fondamentale il target a cui è rivolto il vostro business per poter utilizzare una campagna o una strategia del genere.
Per non parlare poi delle aziende che utilizzano le varie fasce di età: dai 2 ai 22 anni per FIDELIZZARE il cliente fin da piccolo per farlo rimanere tale a vita. Di questo ne parleremo nei prossimi articoli.
Ora, fate un bel respiro, liberate la mente, pensate all’omino del cocco con le mani sui fianchi alla difesa degli spiaggianti contro la calura e tirate fuori il Domenico che è dentro di voi!
«Piangete bimbi che la mamma ve lo compra! Mandorle fresche, coccoooo!»
Mauro Bruno